Allergie ai tessuti: cause, sintomi e possibili soluzioni | il Salvagente

2022-10-27 10:52:19 By : Ms. Danielle Xu

L’allergia ai tessuti è un fenomeno sempre più diffuso. Il contatto con alcuni materiali può scatenare delle dermatiti allergiche da contatto che provocano arrossamenti, prurito e rush cutanei.

Nel momento in cui la nostra pelle entra in contatto con un determinato tessuto che contiene degli allergeni, il sistema immunitario risponde in maniera eccessiva innescando un processo infiammatorio.

Tra le diverse forme di dermatiti da contatto, un grosso peso spetta all’allergia al nickel che è quella più diffusa, ma poco si sapeva, invece, del ruolo che i tessuti hanno nelle dermatiti da contatto.

Come la maggior parte delle dermatiti da contatto, anche l’allergia ai tessuti si manifesta con prurito, bruciori ed arrossamenti.

Tra le manifestazioni più evidenti, ci sono, inoltre, secchezza cutanea, ragadi e desquamazione, gonfiore, rush cutanei o vescicole, nelle parti del corpo che entrano a diretto contatto con gli indumenti o la biancheria intima. Quindi è frequente, in caso di manifestazioni allergiche, avere eruzioni ed infiammazioni sull’inguine, le ascelle, il collo del piede, la schiena o l’addome, dentro alla piega del gomito o dietro al ginocchio, in tutte quelle zone dove maggiore è lo sfregamento ed il contatto con i vestiti.

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Come tutte le reazioni allergiche anche la dermatite da contatto causata dai tessuti, può comparire all’improvviso, sia in età adulta che nei bambini.

Le dermatiti da contatto provocate dai tessuti possono avere diverse cause, a volte dipendono da una vera e propria allergia, altre volte da una sensibilità particolare a determinati tessuti, magari costituiti da fibre sintetiche e poco traspiranti.

La causa principale va comunque ricercata nelle sostanze chimiche utilizzate nelle fasi di produzione delle fibre tessili e che riguardano la colorazione dei tessuti.

Le dermatiti dovute al contatto con i tessuti, infatti, si sono sviluppate soprattutto negli ultimi anni con l’esplosione dell’utilizzo di fibre sintetiche per realizzare indumenti e biancheria. Tessuti artificiali e creati chimicamente con sostanze chimiche ed allergizzanti. Molti di questi sono prodotti con il petrolio, e proprio a causa delle sostanze che lo compongono, possono causare allergie.

Non tutti i tessuti sintetici, però, scatenano reazioni: tra quelli incriminati ci sono il nylon, l’elastam presente non solo negli indumenti elasticizzati, ma anche in accessori per bambini, come i pannolini. La gomma, il neoprene e il lattice, molto diffusa nell’abbigliamento e anche nei tessuti per l’arredamento e le fibre di vetro, che si trovano principalmente nei tessuti per l’arredamento, come rivestimenti o tende.

I motivi per cui questi tessuti causano allergie sono da ricercare nelle sostanze chimiche molto aggressive, come soda caustica e solfuro di carbonio, utilizzate per creare le fibre sintetiche. O ancora, in quelle utilizzate per colorare o sbiancare i tessuti o conferirgli determinate qualità o sfumature.

A questi si uniscono le sostanze presenti nei detersivi e negli ammorbidenti che utilizziamo per il bucato, che magari non vengono eliminate del tutto con il risciacquo.

La soluzione immediata per le dermatiti da contatto, qualora si è già a conoscenza di una particolare sensibilità, è quella di evitare le fibre sintetiche e preferire tessuti naturali come il cotone, la seta, la lana, fibre vegetali e traspiranti. Oppure lavare con detersivi neutri e fare un doppio risciacquo per eliminare la maggior parte dei residui, evitare l’ammorbidente.

E’ consigliabile anche mantenere il più possibile la pelle idratata e bere molta acqua, evitare colori scuri, soprattutto per l’intimo, le maglie e gli altri indumenti a diretto contatto con le zone più delicate del corpo. Controllare, in caso di allergia al nickel, che zip, bottoni e fibie, siano nickel free.

Se, invece, si scopre all’improvviso di soffrire di dermatite da contatto e compaiono improvvisamente rossori, prurito, rush cutanei, è sempre opportuno rivolgersi al medico che saprà consigliare la terapia giusta e indicherà la strada per approfondire con test diagnostici mirati.